Palacio Caldogno Da Schio

El palacio Caldogno Da Schio está en la avenida Palladio y fue construido a mediados del siglo catorce por la familia Caldogno, y lo completó la familia Dal Toso en 1477.
El palacio se llamaba “Cà d’oro” porque estaba decorado con capiteles dorados.
La esquina de la izquierda fue gravemente dañada por los bombardeos de 1944, pero fue reconstruida utilizando el material recuperado.
El patio cuadrilateral está diseminado de inscripciones paleovenetas y romanas y lápidas.
En la entrada y en el patio hay una colleción de restus arqueológicos, recogida por el conde Giovanni Da Schio en 1800.

Caldogno Da Schio Palace

Caldogno Da Schio palace is stand in Palladio main street and it was built in the middle of 1400 from the members of the family Caldogno, and it was finished from the family Dal Toso in 1477.
The palace was called “Cà d’oro”, like the most famous palace in Venice, because it was decorate with gold capitals.
The left corner of the building was seriously dannaged by the bombing of the 1944, but it was rebuilt in the first postwar period by using the recovered stuff.
The court quadrilateral is dotted from inscriptions paleovenete and roman and gravestone.
In the hall and in the garden there is a large collection of archaelogics finds, made by count Giovanni Da Schio in 1800.

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Ca’ d’oro, Venice

Palazzo Caldogno Da Schio

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Il Palazzo Da Schio si trova in corso Palladio, fu costruito dai membri della famiglia Caldogno verso la metà del ‘400, lo completarono poi i Dal Toso nel 1477.
La facciata venne completata nel 1566, su disegno di Andrea Palladio, ma gli affreschi che la abbellivano ora sono andati perduti.
In origine il palazzo veniva chiamato “Cà d’oro”, come il più celebre palazzo di Venezia, perché era ornato di capitelli e rosette dorate, ora scolorite.
L’angolo sinistro dell’edificio fu gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1944 ma fu ricostruito nel primo dopoguerra riutilizzando, per quanto possibile, il materiale precedentemente recuperato.
La facciata sinistra presenta due ordini di balconcini e finestre simmetriche quadrifore e al piano inferiore si trova un bugnato rustico. Il piano nobile è formato da quattro semi-colonne di declinazione corinzia e da tre finestre sormontate da un frontoncino triangolare.
Il portale del piano terra, di stile rinascimentale, è opera di Lorenzo da Bologna e l’arco sovrastante presenta una cornice a foglia grassa, ghiera e pilastrini con motivi floreali.
La corte quadrilatera è disseminata di iscrizioni paleovenete e romane e lapidi.
Nell’androne d’ingresso e nel cortile si trova una vasta raccolta di reperti archeologici, effettuata dal conte Giovanni Da Schio nel 1880, si tratta di anfore, epigrafi, pietre miliari e un sarcofago del V secolo, a testimonianza della moda dell’ ‘800 di collezionare reperti classici.