The history of Vicenza

The first settlement of human beings in Vicenza was situated between the Astico (now Bacchiglione) and Retrone rivers. In the VIth century b.C. their remains were found in the caves of Colli Berici and in the Fimon’s lake valley.

Like the pther populations, also the Vicenza’s one was culturally influenced by neighboring people such as the Ethruscans. When the Romans arrived on the padano-veneta plain, the veneti became their faithful allieds and in 222 b.C. they fought and won together against the Galli. They were faithful allieds also during the social wars and as prize they obtained the citizenship of latin’s right, that changed this territory in a latin colony.

In the second half of the II nd century b.C. the Postumia road was built and it went from Genua to Aquileia allowing better commercial traffics. A stretch of that road is now represented by Corso Palladio.

Like the other cities, at the civil war, Vicenza probably sided for Cesar and, between 49 and 42 b.C, it became municipium romano otimo iure, wich means a city with civil and political rights.

On those years there was a renovation of the village. Building and houses were now built with rock and brick and there was also the costruction of the first walls. These were built to separate the urban place from the rural one and also to give prestige to the roman city. The walls were built only in the west of the city cause in the other points it was naturally defended by the many rivers.

Compared to the current extention of the city, the Roman settlement was pretty small and it corresponded, more or less, to the actual city centre.

Vicence Romaine

Le premier site de Vicence a été relevé sur un petit groupe de collines situées entre les fleuves Rentrone (maintenant Bacchiglione) et Astico et remonte au VI siècle av. Jc. Comme les autres venètes, les habitants de Vicence subirent l’influence culturelle des populations voisines, comme les étrusques.
Quand les Romains son arrivés sur la plaine “padano-veneta”, les venètes sono devenus leurs fidéles alliés et en 222 av. Jc. Ils ont combattu et gagné la battaille contre les gaulais. Ils ont été fidèles alliés aussi au cours des guerres sociales et comme prix ils ont obtenu la citoyennetè du droit latin, qui change ce territoire en une colonie latine.
Dans la deuxième moitié du IIe siècle av. Jc. La route Postumia a été construite: elle allait de Genes à Aquileia et permittaient de meilleurs echanges. Une partie de cette route est maintenant représenté par Corso Palladio. Au moment de la guerre civile, Vicence a combattu pour César, et entre 49 et 42 av. Jc. Elle est devenue “municipium romano optimo iure”, a savoir une ville avec les droits civils et politiques romains.
Il y a une renovation des maisons: les maisons construites en bois sont remplacées par des maisons en pierre. Des murs remponts ont été constriuts pour diviser l’espace urbain du rural. Ils ont été construits à l’ouest de la ville parce que dans les autres quartiers elle a été protégée par les fleuves.
Au cours des mêmes années, la ville s’ éstendoit de Piazza Matteotti (du nord à sud), de Place San Biagio à San Paolo (de l’est à l’ouest).

La storia di Vicenza Romana

L’insediamento pre-romano

Il primo insediamento di Vicenza viene rilevato su un piccolo gruppo di alture – formato da detriti alluvionali – che emergeva dalla pianura acquitrinosa situata tra i fiumi Astico (ora Bacchiglione) e Retrone. Quella presenza umana si originò nel VI secolo a.C. e i loro resti furono trovati nelle grotte dei Colli Berici e nella valle del Lago di Fimon.

Si hanno anche le testimonianze di Plinio il Vecchio, che nel I secolo d.C. cita anche Vicenza nella sua Naturalis Historia, come centro di fondazione veneta, una popolazione autoctona di origine indoeuropea. Da circa venti secoli la città è cresciuta su se stessa, per questo, essendo una città intensamente abitata, impedisce di effettuare scavi e ricerche in modo estensivo.

Come gli altri veneti, anche gli abitanti di quella che poi fu chiamata Vicetia subirono l’influenza culturale dei popoli circostanti: anzitutto degli Etruschi, dai quali acquisirono mode, forme d’arte e di scrittura, poi dei Galli Cenomani e dei Cimbri.

Quando i Romani si affacciarono sulla pianura padano- veneta, (che chiamarono Gallia cisalpina)  i Veneti ne divennero alleati fedeli, combattendo insieme con loro contro i Galli, che sconfissero nel 222 a.C. nella battaglia di Clastidium. Ne furono alleati fedeli anche nel corso delle guerre sociali, ed in premio ottennero la cittadinanza di diritto latino secondo la Lex Pompeia de Transpadanis nell’89 a.C., che tramuta queste terre in colonie latine, concedendo ai suoi abitanti alcuni vantaggi giuridici legati al nuovo status (per esempio i magistrati locali possono acquisire la cittadinanza romana).

Nella metà del II secolo a.C. (148 a.C.)  fu costruita la via Postumia che andava da Genua ad Aquileia permettendo migliori traffici commerciali,  ma anche il rapido transito delle legioni (per quanto riguarda Vicenza, abbiamo la testimonianza di un cippo, conservato a Verona, che ricorda come un magistrato romano fosse stato chiamato a dirimere una questione di confini tra Vicenza ed Este).

Vicetia romana

Come altre città venete, al tempo della Guerra civile romana (49-45 a.C.) probabilmente Vicenza parteggiò per Cesare e, in premio, tra il 49 e il 42 a.C. divenne municipium romano optimo iure, cioè con pienezza di diritti civili e politici: non essendo una città conquistata ebbe la possibilità di mantenere le proprie magistrature.  A questi anni risalgono la ristrutturazione dell’abitato secondo un tracciato urbanistico ad assi relativamente ortogonali, la sostituzione di abitazioni in legno con costruzioni in pietra o laterizio e l’edificazione delle prime mura.  Queste furono erette, come avvenne per altre città consimili, per delimitare lo spazio urbano da quello rurale e conferire prestigio al nuovo status di città romana , in un tempo in cui tutta la regione era pacificata e apparentemente non erano necessarie: dalla vittoria contro i Cimbri del II secolo a.C. e fino al II secolo d.C. il Veneto non fu più territorio di incursioni barbariche.  In assenza di reperti significativi, si presume che le mura fossero state costruite solo parzialmente, in particolare a ovest della città, perché negli altri lati era naturalmente difesa dai fiumi.

Rispetto all’estensione dell’attuale città, quella dell’insediamento romano era piuttosto modesta e andava, da nord a sud, da piazza Matteotti  a piazza Castello e in direzione da est a ovest, da San Biagio all’ incrocio tra le contrade della Pescheria e di San Paolo (dietro alla Basilica Palladiana).