La strada romana era stata costruita per scopi militari, politici e commerciali e la sua costruzione garantiva la crescita dell’impero.
La creazione delle strade fu inizialmente spontanea, e prese normalmente il nome dalla città alle quali conducevano.
Erano pensate per durare a lungo: prima di tutto veniva scavata una trincea profonda circa 45-60 cm che veniva riempita con successivi strati di terra, pietra e sabbia fino a raggiungere il livello del terreno. Il tutto veniva cementato con la calcina. Poi venivano rivestite di grosse lastre poligonali di basalto o calcare incastrate perfettamente tra loro; gli interstizi erano riempiti da brecciolina.
Questi profondi letti di pietre sbriciolate servivano anche per far sì che le strade rimanessero asciutte, in quanto l’acqua sarebbe filtrata attraverso le pietre, invece di tramutare in terreni argillosi e in fango. Erano larghe dai 4 ai 6 metri, così che si potessero incrociare due carri, e talvolta ai lati vi erano dei marciapiedi lastricati.
Le legioni fecero buon uso di queste strade, ed alcune sono tuttora utilizzate, dopo ben due millenni. Un proverbio popolare recita che “tutte le strade portano a Roma”. Le strade Romane erano disegnate in quel modo per ostacolare le province dall’organizzare una resistenza contro l’Impero.
Viaggiavano su di esse non solo uomini o animali a piedi, ma anche veicoli, i quali possono essere suddivisi in cocchi, diligenze e carri. I cocchi trasportavano una o due persone, le diligenze un gruppo mentre i carri servivano per le merci.
LE PIETRE MILIARI
Sulle vie pubbliche ad ogni miglio erano collocati, almeno dal III secolo a. C., cippi in pietra inscritti redatti con uno stile di abbreviazioni e sigle.con indicazione delle distanze progressive dal punto di partenza che in epoca repubblicana, nel corso delle strade che uscivano da Roma, era la porta nella cinta delle mura Serviane o il confine del Pomerio. Inoltre riportavano il nome e le titolature del magistrato o dell’imperatore che aveva fatto costruire o restaurare .la strada, che in epoca repubblicana, nel corso delle strade che uscivano da Roma, era la porta nella cinta delle mura Serviane o il confine del Pomerio.
Questi cippi erano alti 2.50 m in altezza e 2 di circonferenza; generalmente erano in calcare o in marmo pregiato. Augusto, forse riprendendo una più antica tradizione, nel 20 a. C. Pose nel Foro un miliario rivestito di bronzo dorato, da cui il nome di miliarium aureum, che indicava le distanze da Roma delle principali città dell’impero.
E’ possibile osservare il tipico basolato, pavimentazione stradale in pietra vulcanica, in un ambiente sottostante la cattedrale , vicino alla chiesa di San Lorenzo oppure in corso Palladio all’interno del palazzo del Comune di Vicenza.
Link mappa del percorso da Piazza Matteotti alla Chiesa di San Lorenzo QUI
Link mappa del percorso dalla Basilica al Palazzo Comunale di Vicenza QUI